Da Ragusa Le Fondamenta "Per Un Nuovo Abitare Sociale” Nell’ambito Del Progetto I Tetti Colorati

Da Ragusa Le Fondamenta "Per Un Nuovo Abitare Sociale” Nell’ambito Del Progetto I Tetti Colorati

Si è tenuto ieri, presso la Biblioteca “Monsignor Francesco Pennisi” del Vescovado, il seminario formativo “Housing First: da Ragusa le fondamenta per un nuovo abitare sociale” nell’ambito del progetto “I tetti colorati” finanziato sul Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini dei Paesi Terzi. L’Housing First, già sperimentato con successo in Europa, oltre che in altre zone del nostro Paese, è presente per la prima volta in Sicilia grazie a questo progetto pilota. Il seminario formativo si inserisce nell’obiettivo progettuale di condividere modelli innovativi per fronteggiare la questione abitativa e sviluppare sinergie efficaci nel territorio.


Ad introdurre i lavori è Tonino Solarino, presidente della Fondazione San Giovanni Battista, ente capofila del progetto.

“Affrontiamo con entusiasmo e trepidazione – spiega Solarino – questo progetto sull’abitare sociale. La casa è un bene ontologico del quale è impossibile fare a meno. Questo è un progetto pilota per l’intera Sicilia; ne sentiamo in pieno la responsabilità. Una idea nata qualche anno fa e che adesso siamo chiamati a realizzare in un periodo di grave crisi economica. Il terzo settore è impegnato nel prendersi cura delle emergenze ed è fondamentale che un tetto non manchi ad alcuno. Tuttavia il welfare che desideriamo non è solo quello del “pronto soccorso” ma quello capace di guardare ai bisogni del domani. Come realtà ecclesiale, inoltre, sentiamo l’esigenza di passare dalla predicazione dei valori, come l’accoglienza e l’ospitalità, alla realizzazione concreta degli stessi”.

“Il progetto – sottolinea Domenico Leggio, direttore della Caritas diocesana di Ragusa – punta ad offrire una guida che faccia incontrare la domanda e l’offerta di case, ma non è un’agenzia immobiliare. Piuttosto uno strumento a servizio dei proprietari, degli inquilini e dei mediatori immobiliari. Una sfida del progetto è quella di cercare case in collocazioni diffuse nel territorio che possano rappresentare una garanzia per tutti. Ciò perevitare l’adattamento negativo ed il ghetto che portano il tessuto sociale ad omologazioni verso il basso”.

A condurre l’incontro formativo Marco Iazzolino e Alessandro Carta, rispettivamente Segretario generale e Delegato per la formazione della Fio.PSD (Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora),organismo che raggruppa circa 100 realtà attive nel settore della grave emarginazione

“L’obiettivo del progetto – afferma Iazzolino – è dare corpo ad una reale inclusione sociale. Il problema della casa tocca tutti e non solo le fasce sociali più povere. Le norme attuali sull’abitazione non favoriscono un cambio distato e così l’abitare precario diventa in molti casi qualcosa di strutturale. Partendo da Ragusa si punta a costruire un modello che possa essere valido in altre realtà siciliane, così come ha già dimostrato di essere in contesti europei. L’emergenza casa e gli sfratti dipendono, sovente, da percorsi socio sanitari sbagliati.

La sofferenza economica è un fenomeno di superficie dietro il quale ci sono storie molto complesse e radicate. Il progetto punta a creare un nuovo modo di fare squadra e sistema che possa dare risposte sia a chi cerca un alloggio dignitoso che ai proprietari. Questi ultimi, molto spesso, non si sentono garantiti nei loro diritti. È importante, dunque, proporre percorsi di accompagnamento della persona in cerca di un’abitazione e momenti di formazione per i proprietari degli immobili”.

“Crediamo molto in questo progetto – afferma il vice prefetto Rosanna Mallemi – e siamo contenti del gruppo di lavoro che si è costituito. Ci auguriamo che lo stesso possa servire da modello per creare simili percorsi rivolti alle povertà locali”.

I partner del progetto, oltre la Fondazione “San Giovanni Battista”, sono il Comune di Vittoria e il Consorzio “La città solidale”. L’equipe di lavoro si avvale di diverse professionalità tra cui il mediatore linguistico-culturale, l’educatore, il sociologo, lo psicologo, l’assistente sociale e l’antropologo. Tutte le attività previste saranno oggetto di monitoraggio e valutazione. Una pubblicazione znale e la realizzazione di uno spot video documenteranno l’esperienza.

La fase znale di “Tetti colorati” prevede per il prossimo anno anche la creazione di una rete di enti istituzionali edel privato sociale nella provincia di Ragusa che porti, dalla sperimentazione dello “Sportello Casa”, allacostituzione dell´Agenzia Casa no prozt in riferimento al modello europeo dell’”Housing First”.
 
 
 
 
 

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